19.1.11

Giuliano Ferrara: «io, laico, applaudo alla denuncia del Papa sull’educazione sessuale»

«Io, laico, applaudo alla denuncia del Papa», così risponde il direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara ad un’intervista de La Stampa (il suo quotidiano risulta al secondo posto nella classifica di qualità dei siti di informazione italiani stilata da Google, subito dietro al Corriere della Sera). Come molti altri condivide il monito di Benedetto XVI contro la partecipazione obbligatoria all’educazione sessuale (dove spesso si distribuiscono profilattici e pillole abortive all’insaputa dei genitori).
«Questi corsi obbligatori nelle scuole sono una delle bandiere della stupidità occidentale. Non parlo a difesa della fede come fa il Papa e, diversamente da lui, non ho alle spalle duemila anni di ragione, però mi solleva sentirlo denunciare la sconcezza asettica e obbrobriosa dell`educazione sessuale obbligatoria.
Il giorno della rielezione di Bush sul “New York Times” l’opinionista liberal Maureen Dowd attribuì quella vittoria al voto di suo fratello che aveva scelto il candidato repubblicano dopo che a scuola alla figlia di otto anni avevano insegnato a mettere un preservativo a un cetriolo».
Rispetto all’educazione sessuale obbligatoria -continua il direttore de Il Foglio- era meglio ciò che accadeva in passato quando del sesso si parlava in famiglia attraverso le favole oppure in strada.
«Anche stavolta il Papa ha avuto la sfacciatagine, il coraggio di impugnare la ragione per affermare nello spazio pubblico mondiale il contenuto e il significato della fede cristiana, una fede che assume alcuni principi liberali del tempo moderno senza sottomettersi alla sua deriva nullista». Associazioni gay e Radicali lo hanno criticato, e Ferrara commenta: «Come sempre lo criticano i portavoce istituzionali di una cultura i cui pilastri etici globali sono gli spermicidi, l’aborto moralmente indifferente, la pianificazione familiare coatta del sesso dei nascituri, la selezione eugenetica della vita e la sua riproduzione artificiale come mezzo a scopo di ricerca, fino all’eutanasia. Il Papa crede nella sobrietà dei costumi, in una sessualità umana orientata alla costruzione di significati vitali e non alla distruzione dell`amore nella caricatura del piacere».

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