Terremoto e tsunami in Giappone, e Dio dov’era?
di Pasquale Smaldone
Il disastroso terremoto dell’ 11 marzo 2011 (magnitudo 8.9) che ha colpito il Giappone è stata una vera e propria catastrofe che ha sconvolto tutti. Addirittura è stato uno dei più forti terremoti mai registrati. L’immediata conseguenza del terremoto è stata lo “tsunami” che ha cancellato per sempre interi paesi, procurando migliaia di perdite di vite umane. Le numerose immagini amatoriali e non, che noi tutti abbiamo visto attraverso i mass-media, hanno sconvolto il mondo intero. Hanno messo in evidenza di quanto l’uomo sia piccolo rispetto ai fenomeni della natura. Altrettanto sconvolgente è stata la reazione del popolo giapponese fiero e pieno di dignità dinnanzi alla immane tragedia, con la loro eccezionale calma e compostezza.
Intanto cresce la paura per i possibili rischi derivanti dagli incidenti alle centrali nucleari, causati da questa calamità. Alla tragedia si aggiunge altra tragedia.
Puntualmente, come avvenuto per passate tragiche calamità naturali, che provocano tantissime vittime forse anche troppe, da più parti ci si è posta la domanda: “ma Dio dov’era?” Per citare qualche esempio, basti ricordare lo tsunami del 2004 nel sud-est asiatico, oppure l’inondazione provocata dall’uragano Katrina negli Stati Uniti. Anche catastrofi naturali avvenute in Italia hanno generato le stesse affrettate reazioni, per esempio in occasione del terremoto avvenuto a L’Aquila del 2009. In molti si sono posti questa domanda, indipendentemente dal Dio in cui credono.Una domanda terribile ed inquietante, arrivando spesso a conclusioni a mio avviso errate, dettate semplicemente dalla razionalità umana.
Noi cristiani, che crediamo in Dio, dobbiamo puntare, l’attenzione sulla libertà dell’uomo, che Egli ci ha concesso. Ci ha fatti capace di scegliere tra il bene e il male, quindi responsabili delle proprie azioni. Pertanto penso che la risposta a questa domanda è sintetizzata in una sola parola: libertà, ovviamente intesa come libertà di scelta, una libertà che Dio ha deciso di dare a tutti gli uomini. A questo punto: dov’era Dio?! Beh, credo che Dio fosse lì in mezzo agli uomini, dove è sempre stato e dove sempre sarà. DIO HA SOFFERTO ACCANTO ALLE VITTIME E CON LE VITTIME, E SI E' SCRIFICATO CON LORO.
Intanto non ci accorgiamo che l’uomo stesso in queste tragedie è capace di compiere un numero infinito di episodi di solidarietà e gesti di carità, per non parlare delle innumerevoli preghiere per le vittime fatte da ogni parte del mondo, anche questo grazie alla fede in Dio.
Storicamente, un noto episodio di solidarietà è quello in cui Padre Massimiliano Kolbe, un sacerdote polacco che si offrì con grande coraggio di sostituire un compagno condannato a morire nel lager di Auschwitz. Per il grande gesto compiuto, fu proclamato dalla Chiesa Cattolica, prima martire poi santo. Egli rispondeva a chi dubitava della presenza di Dio in quei lager "Dio soffre quì con noi". Questo episodio dimostra la presenza di Dio e la sua consapevolezza di ciò che stava succedendo e certamente questo non è stato l’unico modo in cui Dio si è fanifestato. Nonostante tutto Egli però non lo ha potuto evitare.
In particolare per quanto riguarda la tragedia giapponese, basti considerare che se si conoscesse a fondo la natura ed i fenomeni ad essa correlati, ci si renderebbe conto che fenomeni naturali come i terremoti, i maremoti, le frane, le inondazioni, gli uragani, le eruzioni vulcaniche, cambiamenti climatici, ecc. sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Fanno parte semplicemente della normale e lenta evoluzione della Terra. Dobbiamo convincerci che l’uomo è solamente un inquilino di questo pianeta, così come lo sono gli animali, le piante ed in generale tutti gli esseri viventi. E come tali, siamo vulnerabili ai disastri naturali: nessuno escluso. L’unica cosa che l’uomo può e deve fare è quella di convivere con la natura e tutto ciò che essa genera, nel miglior modo possibile. In questo ci viene incontro la scienza, la quale fornisce le conoscenze necessarie sul funzionamento del nostro pianeta e ci permette di approfondire il discorso riguardo alla previsione e prevenzione di tutti questi fenomeni.
Giusto per chiarire alcuni aspetti, pongo l’attenzione sulle migliaia di case, strutturalmente debolissime e mal posizionate vista la enorme probabilità di accadimento di uno tsunami che quelle zone costiere sono soggette; infatti sono state letteralmente invase e spazzate via dalla furia delle acque. Per non parlare poi della sicurezza delle centrali nucleari.
Sottovalutare o addirittura ignorare la scienza è molto pericoloso e se ciò avviene può solamente peggiorare le conseguenze. Oggi la scienza fornisce gli strumenti necessari per un’attenta zonazione del territorio e, viste le ultimissime allarmanti notizie, un utile strumento su dove, come e se costruire le tanto discusse centrali nucleari.
Quindi perché prendersela con Dio? La scienza può fare molto per mitigare le minacce della natura, ma l’uomo talvolta può costituire la minaccia più grave di tutte!
Forza Giappone, preghiamo tutti per te!
pasquale.smaldy@libero.it
Caro Pasquale, non so dire dov'è Dio in questi momenti, ma posso immaginare tutte le volte che Dio si chiede Ma dove sono gli uomini? Noi siamo figli, ma come figli dobbiamo crescere e diventare adulti. Questo Regno che verrà cosa troverà? Di fronte a queste disgrazie mi viene da pensare che Cristo si è sacrificato per noi per la nostra salvezza, ma noi per chi ci sacrifichiamo? Questi eventi ci devono far riflettere di più sulla nostra vita. Non ci sono abbastanza terremoti dentro di noi che ci facciano riflettere e ci facciano capire che non possiamo pretendere che solo Dio si muova verso di noi, ma che anche noi nel nostro piccolo ci muoviamo verso di Lui. Gli eventi positivi ci fanno bene e quelli negativi spesso ci fanno crescere.
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